“Questa ipotesi d’accordo riduce sensibilmente il potere d’acquisto dei lavoratori, mortifica la professionalità degli stessi attraverso l’azzeramento di tutte le mansioni e dà una grave spallata al mercato occupazionale nazionale e regionale, minandone ulteriormente la già precaria stabilità in un momento di profonda crisi e difficoltà. Pertanto, confermiamo appieno la nostra volontà di non firmarlo”.
Giuseppe Zimmari, Segretario Generale Regionale della UIL Turismo, Commercio e Servizi, ha riaffermato, nel corso dell’odierno Attivo regionale, la dissociazione del sindacato dall’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (sottoscritto come “ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl” da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Assiv, Federlavoro e Servizi-Confcooperative, Legacoop Servizi lo scorso 22 gennaio) per i dipendenti da istituti e imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari, in quanto “strumento per una inaccettabile destrutturalizzazione del settore”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Segretario Generale nazionale di categoria, Brunetto Bocco, il quale dinanzi ai lavoratori del settore vigilanza di Puglia ha ribadito come “non sia esagerato definirlo ‘accordo bidone’. Del resto i numeri sono inequivocabili: i lavoratori del settore, ovvero circa 50mila guardie giurate, vedrebbero così svalutato il proprio salario di oltre il 30%. La UIL Tucs non sottoscriverà mai un contratto penalizzante nei confronti dei lavoratori, gli stessi lavoratori che peraltro si sono già espressi negativamente nei confronti del contratto in questione, bocciandolo senza appello in più frangenti”.
Zimmari promette, nell’immediato futuro “una serie di iniziative, a cominciare da un calendario di incontri, a livello provinciale, volti a spiegare con dovizia di particolari ai lavoratori le reali motivazioni della mancata sottoscrizione dell’ipotesi di accordo da parte della UIL. Contestualmente daremo il via ai ricorsi affinché si vedano riconosciuti la vacanza e gli aumenti contrattuali”.
“Certo – chiosa Zimmari – non comprendiamo affatto la posizione di Filcams Cgil e Fisascat Cisl che, accettando le condizioni contenute nell’ipotesi di accordo, di fatto contribuiscono all’allargamento delle maglie della precarietà a danno dei contratti stabili. Tuttavia siamo a completa disposizione delle organizzazioni sindacali che vogliano dare vita a un rinnovato e sereno confronto, mirato però all’individuazione di alternative concrete per il miglioramento delle condizioni lavorative nel delicato settore della vigilanza”.