Sciopero Grande Distribuzione: “I km non ci spaventano”

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“I chilometri da percorrere per arrivare nel capoluogo lombardo non ci hanno certo spaventato: la massiccia partecipazione della Uiltucs Puglia alla manifestazione nazionale di Milano, in rappresentanza di tutti i lavoratori pugliesi e delle loro legittime rivendicazioni ad un giusto ed equo contratto nazionale, è sintomo dell’importanza di una mobilitazione, quella che vede coinvolti i lavoratori della grande distribuzione, che per il sindacato e per la nostra categoria rappresenta una priorità assoluta”.
Giuseppe Zimmari, Segretario generale della UIL Tucs Puglia, commenta così la grande adesione della UIL Tucs regionale allo sciopero dei lavoratori delle aziende della grande distribuzione aderenti a Distribuzione Cooperativa, Federdistribuzione e Confesercenti, a causa dello stallo nella trattativa di rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
“Chi fino all’ultimo minuto ha sostenuto che l’iniziativa odierna fosse inutile o peggio ancora dannosa evidentemente non ha a cuore la tutela dei lavoratori o vive fuori dal mondo, un mondo e un settore, quello del commercio e della grande distribuzione, che stenta a uscire da una crisi il cui conto è puntualmente presentato solo ai lavoratori”.
“Le associazioni datoriali – ha proseguito Zimmari – hanno formulato proposte irricevibili, che penalizzano la condizione economica e normativa dei lavoratori, colpendone la dignità ed il rispetto: non si possono privare i lavoratori degli aumenti contrattuali degli anni 2014-15, intervenire riducendo l’incidenza di 13^ e 14^ sulla maturazione del TFR, riducendo le ore di ROL e bloccando l’automatismo nel passaggio dal V° al IV° livello, scatti di anzianità, oltre a richiedere forme estreme ed insostenibili di flessibilità degli orari di lavoro. Di fronte a queste posizioni la nostra risposta è lotta e mobilitazione di tutti i lavoratori, a supporto delle iniziative sindacali stiamo presentando con successo numerosi decreti ingiuntivi per ottenere il riconoscimento degli 85 euro previsti dal rinnovo del CCNL Confcommercio rinnovato il 30 marzo 2015, costringendo le aziende di Federdistribuzione a pagare queste somme”.