Appalto ristorazione penitenziari: “Oltre la legalità e contro i diritti dei lavoratori”

“Invitiamo il presidente della Regione Nichi Vendola, la giunta regionale e il candidato presidente alla Regione, Michele Emiliano, a intervenire tempestivamente e a far sentire la propria voce, affinché la legalità si rispettata. In ogni caso, la UIL Tucs procederà con un ricorso alla Procura della Repubblica”.

Giuseppe Zimmari, segretario generale della UIL Tucs di Puglia, si esprime così sulla questione relativa all’appalto per il servizio di ristorazione presso gli istituti penitenziari della Puglia

“La società Marconi group srl – spiega Zimmari – subentra alla società Ladisa e, in virtù del fatto che applica il ccnl ‘turismo pubblici esercizi’ sottoscritto dalla Confsal piuttosto che quello di CGIL CISL e UIL con Confcommercio, si rifiuta di effettuare il cambio di appalto e l’assorbimento delle 42 unità impiegate in Puglia, proponendo delle selezioni e contratti a termine e con riduzione dei parametri contrattuali, oltre all’azzeramento di livelli retributivi ed anzianità. Ma ancor più grave è il silenzio dell’amministrazione penitenziari di Puglia e l’assenza alla convocazione dello scorso 27 marzo e a quella odierna presso l’Assessorato regionale al Lavoro. In passato la stessa amministrazione è risultata soccombente per una vicenda analoga davanti al Consiglio di Stato, avendo affidato l’appalto ad una società che si comportava alla stessa stregua della Marconi, violando, in sostanza, il codice degli appalti pubblici che nella predisposizione delle gare fa espresso riferimento ai parametri retributivi e contributivi dei ccnl sottoscritti dalle sigle comparativamente più rappresentative a livello nazionale, piuttosto che ai contratti pirata che creano turbativa d’asta e concorrenza sleale tra aziende”.
“Siamo dinanzi – conclude Zimmari – a un’iniziativa che umilia la dignità dei lavoratori e che sfora ogni crisma di legalità. Ci impegneremo con ogni iniziativa, oltre che con il ricorso alla Procura della Repubblica, per far rispettare la legalità del lavoro in questa regione”.