“E’ quantomeno singolare che Cgil, Cisl e Ugl vogliano riportare la UIL Tucs al tavolo delle trattative proponendo le stesse soluzioni che proprio la UIL Tucs e la gran parte dei lavoratori stanno difendendo e sostenendo da più di un mese, anche attraverso faticose e pacifiche iniziative di protesta come i sit in, i presidi e le assemblee all’interno del centro commerciale di Triggiano. Peraltro, l’uscita di Cgil, Cisl e Ugl appare quanto mai tardiva e opportunistica in una trattativa ormai prossima alla conclusione”.
Giuseppe Zimmari, Segretario generale della UIL Tucs di Puglia e di Bari, non ci sta. “Dall’inizio della vertenza – spiega – abbiamo proposto l’applicazione dell’articolo 2112 (prefigurabile anche nel caso di frazionamento delle superfici in capo alle aziende coinvolte), nell’ambito della procedura del trasferimento d’azienda, per tutelare appieno la legalità e i diritti dei lavoratori, che altrimenti sarebbero stati garantiti solo nel breve periodo, senza certezze per il futuro. E’ bene ricordare che fino a qualche giorno fa proprio Cgil, Cisl e Ugl, erano invece disponibili, dichiarandolo pubblicamente, a firmare l’ipotesi di accordo che non prevedeva l’applicazione del 2112”.
“La storia ha rischiato peraltro di ripetersi – va giù duro Zimmari – in quanto già nel 2009, in occasione del subentro di Auchan in luogo del gruppo Billa (ex Iperstanda), Cgil e Cisl avevano concordato il passaggio dei lavoratori ad Auchan derogando l’articolo 2112 in presenza di un fitto di ramo d’azienda, avallando le assunzioni ex novo di tutti i lavoratori e perpetrando un illecito a tutti gli effetti. Inutile dire che non accettiamo questi giochini da parte di chi in passato ha già dimostrato ampiamente di non avere a cuore il futuro dei lavoratori”.
“Prima che di lavoratori e di iscritti – chiosa Zimmari – siamo in presenza di uomini e di donne, di famiglie che vedono a rischio il domani. Non si può fare propaganda spicciola sulle loro teste. Intanto, la UIL Tucs ha depositato il ricorso ex articolo 28 legge 300 del 70 e non presenzierà il giorno 26 febbraio alla riunione tra le aziende e le altre sigle sindacali finché non ci sarà chiarezza da parte di tutti. Confermiamo, comunque, la disponibilità a concludere la trattativa avviata da più di una settimana, purché su un tavolo contrattuale e non certo istituzionale, non titolato a tali trattative”.